Chi o cosa sono (esercizi di scrittura)

Non ho mai scritto su di me e di ciò che nonostante tutto sono diventata. Nasco in una famiglia un po' particolare, mio padre ultimo di tre figli maschi si sposa con mia madre di quasi 5 anni più grande di lui.
La famiglia di mio padre non accetta questa cosa, forse vede in mia madre una persona che vuole "sistemarsi" .Qualche giorno prima di sposarsi, mio padre se ne va via di casa e sposa mia madre solo con la famiglia di lei.
Vanno a vivere a casa dei miei nonni materni, nel mentre mia madre rimane incinta e nasco io. Dopo otto mesi dalla mia nascita, i miei nonni paterni ci accolgono ufficialmente in famiglia donandoci un appartamento nella palazzina che mio nonno aveva costruito.
Inizia così la vita in questa famiglia patriarcale, dove tutto sommato ho ricordi belli, anche se più volte mi sono domandata che forse sono nata nella famiglia sbagliata.
Ma dico, si può raccontare alla propria figlia che il giorno in cui è nata, quando hanno comunicato che era nata femmina mio padre ha esclamato "come femmina?”.
Forse in modo un po' grottesco inizia il mio percorso a non stimarmi, a non volermi bene e a cercare sempre l'approvazione degli altri. Se già al tuo primo affaccio alla vita, desiderano che tu sia qualcun altro, addirittura di sesso opposto, ecco lì creato il casino! Comincio anche a capire le mie difficoltà di affermazione negli anni, come persona. Forse non avendomi data una giusta collocazione al momento della nascita, ho arrancato nel tempo per essere qualcosa e non qualcuno.
Ecco anche spiegato perché quando cercavo di inserirmi in un contesto mi sentivo sempre inadeguata. Infatti maschio o femmina?
Ecco ancora spiegato perché ho ricordi confusi della mia vita con i miei genitori, ma ricordo ancora molto nettamente mio nonno paterno.
Il mio "caro" nonno Peppino, che sebbene fosse un po' dittatore in famiglia con me invece era dolcissimo. Sia che mi facesse notare che non dovevo tenere le mani sotto il mento a tavola perché non era educato, sia che mi comprasse il ghiacciolo quando veniva a prendermi all'asilo, lui mi aveva collocato nel Ma dico, si può raccontare alla propria figlia che il giorno in cui è nata, quando hanno comunicato che era nata femmina mio padre ha esclamato " ...come femmina?
Forse in modo un po' grottesco inizia il mio percorso a non stimarmi, a non volermi bene e a cercare sempre l'approvazione degli altri. Se già al tuo primo affaccio alla vita, desiderano che tu sia qualcun altro, addirittura di sesso opposto...ecco lì creato il casino! Comincio anche a capire le mie difficoltà di affermazione negli anni, come persona. Forse non avendomi data una giusta collocazione al momento della nascita, ho arrancato nel tempo per essere qualcosa e non qualcuno.
Ecco anche spiegato perché quando cercavo di inserirmi in un contesto mi sentivo sempre inadeguata...infatti maschio o femmina?
Ecco ancora spiegato perché ho ricordi confusi della mia vita con i miei genitori, ma ricordo ancora molto nettamente mio nonno paterno.
Il mio "caro" nonno Peppino, che sebbene fosse un po' dittatore in famiglia con me invece era dolcissimo. Sia che mi facesse notare che non dovevo tenere le mani sotto il mento a tavola perché non era educato, sia che mi comprasse il ghiacciolo quando veniva a prendermi all'asilo, lui mi aveva collocato nel Ma dico, si può raccontare alla propria figlia che il giorno in cui è nata, quando hanno comunicato che era nata femmina mio padre ha esclamato " ...come femmina?
Forse in modo un po' grottesco inizia il mio percorso a non stimarmi, a non volermi bene e a cercare sempre l'approvazione degli altri. Se già al tuo primo affaccio alla vita, desiderano che tu sia qualcun altro, addirittura di sesso opposto...ecco lì creato il casino! Comincio anche a capire le mie difficoltà di affermazione negli anni, come persona. Forse non avendomi data una giusta collocazione al momento della nascita, ho arrancato nel tempo per essere qualcosa e non qualcuno.
Ecco anche spiegato perché quando cercavo di inserirmi in un contesto mi sentivo sempre inadeguata...infatti maschio o femmina?
Ecco ancora spiegato perché ho ricordi confusi della mia vita con i miei genitori, ma ricordo ancora molto nettamente mio nonno paterno.
Il mio "caro" nonno Peppino, che sebbene fosse un po' dittatore in famiglia con me invece era dolcissimo. Sia che mi facesse notare che non dovevo tenere le mani sotto il mento a tavola perché non era educato, sia che mi comprasse il ghiacciolo quando veniva a prendermi all'asilo. Lui mi aveva collocato nel posto giusto. Ero una persona, la sua nipote preferita. A pensarci ancora oggi, mi fa stare bene.

Prima volta

Ciao a tutte mi sto cimentando per la prima volta in questo stranissimo mondo del blog.
Come avrete letto nella homepage vorrei creare dei contenuti per avviare un confronto tra donne che si sono ritrovate a fare dei bilanci della propria vita. Ma non solo, a me piace anche cucinare e amo viaggiare quindi perché non cercare nuove amiche e scambiarsi opinioni.

I maschi e le femmine

Parlo molto spesso con amiche e conoscenti raccontando che ho scritto un diario della mia vita durante il lockdown e che mi ha aiutato e mi aiuta tuttora, perché ancora scrivo, a superare momenti pesanti nella vita di coppia.
Sarebbe interessante avere un confronto con altre donne che vivono o meno situazioni simili.

Manipolatori e narcisisti

Oggi, leggendo degli articoli su internet mi sono capitate a caso questi due termini
"manipolatore" e "narcisista". Credo che tutti noi almeno una volta nella vita, abbiamo incontrato queste figure e mi incuriosiva sapere cosa avete fatto quando ne avete avuto consapevolezza. Siete rimaste o siete scappate? Se avete optato per la seconda affermo con certezza assoluta, da psicologa da strapazzo come mi definisco, che avete fatto la scelta migliore della vostra vita.

Considerazioni

Continuare a scrivere il diario è ancora fortunatamente molto terapeutico e ti fa anche riflettere che non si dovrebbe mai esprimere un punto di vista diciamo "importante", su fatti o persone nel momento stesso in cui la tua mente formula il pensiero perché viene a scemare l'obiettivo prefissato che era quello di voler far passare il giusto significato. Ed è ciò che ho fatto io. Quando arriva quella sensazione strana, quel brivido. Ecco, cara me, prendi il diario, scrivi e ancora scrivi e quando ti senti in grado, trasmetti il messaggio affinché arrivi dall'altra parte nel modo corretto


Pensieri

I veri furbi non sono quelli che fanno di tutto per ottenere qualcosa ma sono quelli che hanno ottenuto senza prevaricare. In questo caso però parliamo di furbi intelligenti e ce ne sono veramente pochi e allora l'abilità sta nel cercare di riconoscere i primi dai secondi e comportarsi di conseguenza. È un concetto che potrebbe apparire un po' contorto, ma il mio scrivere mi ha fatto capire che esiste questa differenza e mi ha insegnato a gestire certe situazioni e ad uscirne non sempre vincente ma sicuramente non più sconfitta.


Inno alle amiche, le mie amiche

Francy, Betty, Carla, Alessandra. Non sono messi in ordine di importanza i nomi delle mie amiche, ma quando le ho conosciute. Per me hanno la stessa identica importanza proprio per la diversità caratteriale di ognuna di loro, che per qualche strano, meraviglioso motivo ha interagito con me. Francy, che ho incontrato nel lontano 1994 ad un corso di telemarketing. Ci siamo scelte in mezzo a tante, la chiamo la mia sorellona. Lei per me è un po' quella famiglia che non ho più e soprattutto quella che avrei desiderato avere.
È diventata la madrina della mia prima figlia.
Betty, incontro di notte nella sala parto del
Policlinico Gemelli e la ritrovo per caso nella mia stessa stanza. Quanto ho riso in quei giorni. Poi la prassi solita quando due neo mamme si salutano, si scambiano il numero di telefono con la promessa di chiamarsi cosa che non succede praticamente mai. Invece noi siamo ancora qua, parafrasando Vasco, dopo 24 anni.
Carla, incontrata in palestra nel 2005 molto più fisicata di me, totalmente opposte ma ci ha accumunato il fatto di esprimere, a volte anche senza mezzi termini ciò che pensiamo.
Alessandra, ho conosciuto prima sua figlia, alla quale portavo la merenda, il famoso panino arabo, quando portavo la mia di figlia a danza. Completamente
diverse io e lei, ma è l'unica con cui ho fatto e rifarei dei viaggi oltre oceano anche se certe volte l'ho odiata. Ma questo gliel'ho detto apertamente.
Con ognuna di loro non ci risparmiamo punti di vista obiettivi, ma alla base di tutto c'è una profonda educazione e rispetto a non voler prevaricare. Ecco, questo è ciò che sono le mie amiche, alle quali vorrei dire grazie di esistere.

IL TEMPO NON TI TOCCA (dal web)

Bellissima questa frase. Racconta la storia di una donna che riceve ogni anno gli auguri di compleanno da un amico di gioventù. "Buon compleanno amica mia IL TEMPO NON TI TOCCA" così affermava l'ultimo che le ha strappato un sorriso. Da poco separata si ritrova a dover fare un bilancio della sua vita.
Ma dalle sue parole non traspare delusione. Non è andata, bisogna ricominciare. Solo un piccolo quesito le gira in testa. Se avesse dato una possibilità al suo amico, forse la sua vita sarebbe stata diversa?

Il bello delle donne

Tu non sei i tuoi anni - Ernest Hemingway
Tu non sei i tuoi anni, nè la taglia che indossi, non sei il tuo peso o il colore dei tuoi capelli.
Non sei il tuo nome, o le fossette sulle tue guance, sei tutti i libri che hai letto, e tutte le parole che dici sei la tua voce assonnata al mattino e i sorrisi che provi a nascondere, sei la dolcezza della tua risata e ogni lacrima versata, sei le canzoni urlate così forte, quando sapevi di esser tutta sola, sei anche i posti in cui sei stata e il solo che davvero chiami casa, sei tutto ciò in cui credi, e le persone a cui vuoi bene, sei le fotografie nella tua camera e il futuro che dipingi.
Sei fatta di così tanta bellezza ma forse tutto ciò ti sfugge da quando hai deciso di esser tutto quello che non sei.
Ieri è stata la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ed io vorrei dedicare questa poesia di Hemingway a tutte noi donne soffermandomi su gli ultimi quattro versi. È vero che ci sfugge tutta la bellezza di cui siamo fatte perché ad un certo punto decidiamo di essere qualcos'altro per compiacere qualcuno che prende solo il meglio di te e ti calpesta quando non servi più e ti ammazza quando per codardia teme il confronto e la via più semplice è quella di eliminarti. Ecco donne leggiamo e rileggiamo questa poesia, interiorizziamo queste bellissime parole, fortifichiamo le nostre emozioni, facciamo in modo di annientare la violenza sia fisica che verbale che subiamo, che si alimenta prendendo il bello che noi concediamo ritenendolo un diritto acquisito.

Sempre dal web

Quando non fai più domande, non è che non vuoi sentire le risposte. Hai finalmente compreso che la tua strada è un'altra.
Che fonte di informazione è il web, ma anche di riflessione.