Cenerentola un po’ riveduta…da me

Cenerentola da bambina, viveva con i suoi genitori in una grande casa con un giardino bellissimo pieno di fiori provenienti da ogni parte del mondo.
Suo padre era un agente di commercio e viaggiava molto ed ogni volta che tornava portava semi di fiori da piantare.
Il giardino era cosmpolita, ce ne erano provenienti dall’Australia, la Cina, il Nord e Sud Africa insomma un vero e proprio incontro di culture, tutti bellissimi e tutti colorati.
L’unica cosa che mancava erano degli alberi che crescendo avrebbero potuto creare della piacevole ombra, cosi
Cenerentola disse a suo padre se al ritorno da uno dei suoi viaggi avrebbe potuto portare dei semi per piantarne alcuni.
A sua scelta, quelli che secondo lui sarebbero stati bene.
Suo padre la accontentava sempre, era una famiglia felice la sua; era innamoratissimo di sua moglie ed ogni volta che doveva viaggiare avrebbe voluto
portarla con sé.
In questo viaggio in India, dove doveva acquistare delle sete molto pregiate ha voluto portare tutte e due.
Così avrebbero scelto insieme quale albero piantare.
Che felicità.il primo viaggio oltreoceano, non vedeva l’ora.
Era stato emozionante visitare Nuova
Delhi con i suoi palazzi sontuosi, e soprattutto una regione ai piedi dell’Himalaya di cui non ricordo il nome, troppo complicato!!! Ma lì la vegetazione era molteplice, crescevano alberi di fico, pino, quercia e di cedro.
Ecco…l’albero di cedro sarebbe stato perfetto, immaginavo già il profumo.
E’ così che Cenerentola mi ha raccontato come sono nato e cresciuto nella sua casa, sono diventato alto e i miei frutti sono sempre molto succosi.
Da un po’ di tempo però, non viene spesso a parlare con me, credo che ci sia qualcosa che non va in famiglia.
Le colombelle che svolazzano intorno a me tutti i giorni mi hanno riferito che sua mamma non sta molto bene e Cenerentola
è molto triste, anche suo padre non viaggia più.
E poi è arrivato un giorno ancora più triste in cui la mamma è morta e
Cenerentola è rimasta sola, il suo papà non riuscendo a superare il dolore, aveva ripreso a viaggiare.
Lei passava molto del suo tempo in quel giardino dove era stata felice, aveva ricominciato a curarmi e insieme ai suoi amati uccellini avevano piantato dei fiori
intorno a me.
Nonostante tutto era cresciuta serena, sua mamma le aveva insegnato ad essere sempre gentile e sorridente, così quando suo padre si presenta, da ritorno da un viaggio, con una nuova moglie pensò che forse di nuovo avrebbe potuto sentirsi in famiglia.
La donna aveva anche due figlie e
Cenerentola era anche più felice, avrebbe avuto anche delle sorelle.
La prima cosa che fece, le portò in giardino e fece vedere loro tutti i fiori che suo padre aveva portato da ogni parte del mondo, compreso me, l’albero che lei amava tanto.
Non mi piacquero per niente quelle due, appena viste, infatti appena Cenerentola si è voltata hanno strappato i fiori intorno al mio tronco.
Brutte facce, temo proprio che
Cenerentola avrà una brutta sorpresa, che infatti non tarda ad arrivare.
Il padre ricomincia a viaggiare e la matrigna insieme alle sorellastre, la trattano come una sguattera, le ordinano di rassettare la casa, lavare, stirare e avere cura di loro.
Mi faceva una grande tenerezza, nei pochi momenti di libertà e solitudine veniva a piangere sotto il mio tronco e con i miei rami più bassi cercavo di farle delle carezze, quando si sdraiava stremata dalla stanchezza e si addormentava.
Passava il tempo, continuava a fare quella vitaccia ma diventata sempre più bella e le sue sorellastre invece invidiose, erano goffe e sgraziate.
Arriva un giorno in cui in paese viene annunciato che un principe proveniente da un posto lontano, lontano che viveva in un castello grande grande, voleva trovare la sua principessa tra le ragazze del luogo.
Erano state organizzate una serie di feste in cui lui avrebbe scelto la sua sposa.
Subito un gran fermento, tutte erano eccitatissime, tutte volevano diventare la principessa del bellissimo principe arrivato su un cavallo bianco.
Naturalmente anche Cenerentola, e figuriamoci le sorellastre.
Le sente parlottare su quali vestiti avrebbero indossato e quando anche lei sta per dire come si sarebbe vestita, la zittiscono dicendole che una come lei, una cameriera, il principe non l’avrebbe mai guardata.
Che rabbia che ho provato a sentirle parlare così, a ferire la mia dolcissima
Cenerentola che mai nella vita avrebbe dovuto soffrire così.
Lei che con me era stata sempre gentile, disponibile e paziente da farmi crescere
sano e forte.
Potevo sicuramente aiutarla, potevo fare in modo che quella sua brutta vita finisse.
Quando viene a piangere da me, le dico che tutta questa bruttura sta per finire ma di avere ancora un po’ di pazienza e le consiglio anche di assecondare quelle streghette e di lasciarle andare alla festa e dopo che loro sono andate via, di tornare che insieme alle colombelle avremmo cambiato il finale di tutta questa brutta storia.
Così fece, aspettò che tutte e tre uscissero e si precipitò da me, ansiosa di sapere come la sua vita stava per cambiare.
Le dissi di chiudere gli occhi, di pensare ad un vestito bellissimo e quando mi disse che aveva fatto, le ho detto di aprire gli occhi e oplà aveva indosso il vestito più bello e prezioso che potesse immaginare.
Era felicissima, ma mi dice che però i capelli non sono proprio in ordine, le dico di chiudere ancora gli occhi ed ecco che le colombelle svolazzando intorno a lei, le acconciano i capelli.
Era veramente bellissima, bisognava solo risolvere come portarla alla festa.
Quindi agito i rami che si trovano nella parte più alta di me, in modo che uno dei frutti più grandi cadendo a terra si trasformi in una carrozza, color oro.
Sale con tutta la grazia ed eleganza, degna di una principessa e si reca alla festa.
I balli erano già iniziati e tutte le ragazze, comprese le megere delle sue sorellastre erano in fila per poter ballare con il principe.
Quando entra però Cenerentola, tutto improvvisamente si ferma, il principe non vuole ballare più con le altre, le lascia sbigottite e si avvia verso di lei, le prende la mano e fa un cenno affinchè riprenda la musica e iniziano a ballare.
Ormai la fila di ragazze si era fatta lunga, le megere a forza di aspettare si erano addormentate su un divano, il trucco era colato ed era venuta fuori tutta la loro bruttezza.
La serata volgeva al termine e il principe che aveva ballato sempre con
Cenerentola, annuncia che aveva trovato ciò che aveva sempre cercato, il suo grande amore; si inginocchia ai piedi di Cenerentola e le chiede di sposarlo.
Il ciambellano di corte annuncia quindi a gran voce che il principe che veniva da un posto lontano lontano e Cenerentola, si sarebbero presto sposati.
A sentire il nome di Cenerentola, le sorellastre ebbero un sobbalzo, si alzano sfatte dal divano e corrono a piangere dalla matrigna che le sgrida per non essere state troppo attente e essersi lasciate raggirare da quella che credevano una povera sprovveduta.
Tutto ciò mi è stato raccontato dalle mie amiche colombelle ed è stato così divertente che il mio grosso tronco ha cominciato a sobbalzare dalle risate, facendo cadere nel terreno dei frutti più piccoli che ora, dopo tanti anni si sono
trasformati in altri alberi di cedro profumati, i miei figli, come quelli che Cenerentola ha avuto con il principe e che ora scorazzano felici nel grande giardino