Timidi approcci alla scrittura

Lei ha una fottuta paura dell’aereo ed ogni volta che deve partire, la notte prima non dorme.
Questa volta ancora di più perchè al ritorno da Parigi sarà sola, quindi arriva in aeroporto con l’ansia a mille.
Chissà perchè quando hai paura certe volte il tempo sembra scorrere più velocemente
La sua faccia sembra quella di Paperino quando, all’ennesima sfortuna i suoi occhi sembrano dei palloncini sgonfi che arrivano fino a sotto le guance penzoloni.
Provate ad immaginare, occhi all’ingiù che a stento stanno trattenendo le lacrime, labbro tremolante e faccia paonazza, quasi avesse le scalmane.
Così inizia a sventolarsi e l’imbarazzo cresce ancora, dato che siamo in gennaio e in quel fottuto aeroporto l’aria condizionata è al massimo.
Bene, anzi male, è arrivato il momento dell’imbarco. Cammina e sente come se i suoi passi la stessero spingendo all’indietro e sta già pensando che sarà lunga questa ora e mezza di viaggio.
Quanti pensieri strani le stanno affollando la mente. Prima il tempo scorre veloce ora più lento, quasi le scappa da ridere per quante stupidaggini sta elaborando.
Sta entrando in aereo, abbozza un saluto alla professionale ma gentilissima assistente di volo guardandola come già a preannunciare che lei ha paura di volare, vorrebbe quasi che il pensiero si materializzasse come una vignetta.
Si siede imprecando tra sé perchè le hanno assegnato un posto vicino al finestrino
Già, perchè chi ha questa fobia segue dei riti scaramantici, tipo posto lato corridoio per potersi alzare liberamente, per andare chissà dove poi.
Bloccare ogni tipo di attività cerebrale, non pensare a niente che riguardi il futuro prossimo, anche semplicemente andare a prendere la macchina quando arrivi in aeroporto e finalmente andrai a casa.
Una volta decollato e passano gli assistenti di volo, lei non accetta nulla ma li guarda imploranti e finalmente si sfoga dicendo quanta paura ha di volare.
Questa volta è un po’ diverso il posto non le piace e in più si siedono vicino a lei una coppia, non tanto giovane ma molto distinta.
Lei alta, un accenno di rughe sugli occhi, di quelle che si formano quando ridi spesso, capello castano media lunghezza con messa in piega recente, molto elegante nel suo cappotto lungo color cammello con un dolcevita marrone ed un pantalone nero.
Non si capisce perchè nonostante l’ansia riesca a cogliere tutti questi dettagli, ma forse è un modo per ingannare la paura.
La signora siede al suo tanto desiderato posto lato corridoio ed al centro invece siede suo marito.
Anche lui molto distinto ma che stona un po’ con la figura longilinea della moglie, alto quanto lei, un omone con una grossa pancia che a stento i bottoni della camicia bianca, sotto una giacca grigia stavano trattenendo.
Quell’apparente rigidità di entrambi che hanno abbozzato solo un cenno di sorriso, la mette un po’ in soggezione e cerca di attivare, per un momento chiaramente, le attività cerebrali per capire come approcciare i signori e spiegare loro del suo disagio in questa situazione.
Fa niente, si butta e sussurra all’orecchio del signor marito che lei ha paura di volare.
Tecnica, questa che le permette di iniziare a conversare, perchè l’altro mosso a compassione cerca in qualche modo di distrarla.
Ma questa volta non succede nulla, l’uomo panciuto resta impassibile. Oddio che fare ora? Sulla sua faccia oltre l’ansia si palesa un punto interrogativo.
Ecco allora che la moglie interviene, con il suo elegante accento fiorentino, informandola che suo marito è sordo ma lei ha perfettamente compreso la situazione e allora le propone di darle la mano per sostenerla durante il viaggio.
Che sollievo, prende la mano che la signora le porge, è un po’ nodosa ma perfettamente curata con al dito un grosso anello d’oro con una perla al centro, che nonostante la paura nota subito, data la sua passione per gli anelli.
La situazione è un po’ grottesca, perchè si tengono per mano poggiate sulla pancia del marito ma si lasciano comunque andare alle varie confidenze che nonostante la differenza di età, accomuna tutte le donne, intervallata ogni tanto dal vocione di lui, che nel frattempo aveva capito e voleva dare il suo contributo, che raccontava che aveva letto un libro dove spiegava tutte le fasi di decollo e atterraggio di un aereo anche in fase di emergenza.
L’aereo nel frattempo è atterrato finalmente, ma scendendo ha ringraziato la coppia della gentilezza nei suoi confronti che inaspettatamente l’hanno abbracciata calorosamente.
Si potrebbe raccontare ancora di tante situazioni vissute in aereo tipo quella di ritorno da Valencia dove il signore accanto a lei ha raccontato tutto o quasi tutto sulla fisica quantistica, oppure sull’aereo Toronto/Parigi ha viaggiato tutto il tempo mano nella mano con una signora americana che stava venendo in Europa con delle amiche per una vacanza.