Non serve più
Questo blog che ho creato, sta faticando un po’ ad emergere, ma aiutata un po’ con Instagram e un po’ con LinkedIn una persona mi ha scritto. Anche lei come me sta scrivendo un diario e con grande coraggio che le invidio, mi ha concesso di pubblicarne una parte, che merita di essere letta. Meriterebbe una riflessione anche dagli uomini. Grazie Lidia A.
Non serve più che mi faccia domande alle cui risposte ho contribuito anche io.
Ho talmente scannerizzato la mia vita personale e quella di coppia che posso dire che la responsabilità di come mi trovo ora è
soltanto mia.
Sono io che ho permesso che ciò accadesse, la mancanza di affetto da parte della mia famiglia ha fatto sì che sviluppassi un’immagine di te non reale.
Non ti esento e non ti perdonerò mai per i tuoi brutti comportamenti.
Non voglio più sforzarmi o intestardirmi per farti capire che è sbagliato dire “ti ho anche lasciato di notte a piedi, per farti capire che esageri” oppure “mi accontento del minimo che mi dai, poi quando mi sono stufato me ne vado.”
Non serve più farti capire che tutto ciò è sbagliato perché se lo avessi veramente capito non avresti agito così
Le mie domande a “FATTI VALERE” ,”ORMAI NON TI MOLLA PIÙ” oppure “SIAMO IN HOTEL, ARRIVIAMO” rimarranno per sempre senza risposta, una non risposta molto dolorosa. Non serve più andare dalla terapeuta per cercare di trovare risvolti a questa storia che magari io non vedo.
Credo di aver ridotto questa storia ad uno stato molecolare per cercare di capire, ma non è servito a nulla.
Non c’è stato contraddittorio e per quanto io abbia cercato di essere più onesta possibile nel narrare, è ed è stata solo la mia versione.
Tu non hai voluto e sappiamo entrambi perché.
Hai sbagliato tutto e questo tu non puoi accettarlo. Sai perché hai sbagliato?
Non sei stato in grado di gestire le tue situazioni.
Sei salito sulla giostra che era così divertente che hai perso di vista l’obiettivo più importante che era quello di vivere la tua vita senza me accanto.
Da parte mia mi sono attaccata fino all’ultimo per cercare di ritrovare quella persona che avevo costruito nella mia mente.
Tu per me eri una roccia, tu per me eri quello che non mi avrebbe mai fatto del male. Invece lo hai fatto e nel peggiore dei modi.
Non serve più cercare di farti capire che tutto ciò era sbagliato, perché nel tuo vocabolario la parola “SBAGLIATO” non è contemplata. Già dimenticavo, tu sei quello che ha fatto sempre tutto giusto.
Se avessimo avuto un confronto avremmo potuto essere “io e te” oppure “io e”
“tu e”, invece.